giovedì 8 ottobre 2015

[Opinioni doramose: Ouroboros] « Quando vogliono scrivere il Mondo, pingono un Serpente che divora la sua coda, figurato di varie squame, per le quali figurano le Stelle del Mondo. Certamente questo animale è molto grave per la grandezza, si come la terra, è ancora sdruccioloso, perché è simile all’acqua: e muta ogn’ anno insieme con la vecchiezza la pelle. Per la qual cosa il tempo faccendo ogn’ anno mutamento nel mondo, diviene giovane. Ma perché adopra il suo corpo per il cibo, questo significa tutte le cose, le quali per divina providenza son generate nel Mondo, dovere ritornare in quel medesimo. »

Buon giovedì!


In occasione della mia seconda visione di un dorama che ho amato come pochi, seppur con le sue minchiate gratuite e le cose un po' strane che solo la fede doramica può far soprassedere. 
Ai tempi della mia prima visione avevo già avuto modo di fare un commento ma onestamente poi non ebbi più l'occasione - leggasi me ne dimenticai completamente - di riproporlo qui sul blog, quindi quale miglior momento se non quello successivo al completamento della seconda visione?

Come sempre se vorrete lasciare un commento sarò davvero felice di leggerlo. Anche se non sembra mi piace interagire con voi pubblico, se non altro per ringraziarvi di tanta pazienza con i miei scleri e le opinioni di dubbia utilità. :)



INFO

Titolo: ウロボロス ~ この愛こそ、正義。/ Ouroboros ~ Kono Ai Koso, Seigi
Conosciuto come: Ouroboros
Genere: Mistero, drammatico
Episodi: 10
Emittente: TBS
In onda: dal 16 gennaio al 20 marzo 2015
Sceneggiatura: Furuya Kazunao


TRAMA

Ryuuzaki Ikuo e Danno Tatsuya sono orfani cresciuti in un orfanotrofio chiamato Mahoroba.
Quando i due erano studenti delle scuole elementari una donna dell'orfanotrofio che si prese cura di loro come una sorella maggiore, venne uccisa davanti a loro. I due ragazzi diedero la loro versione dei fatti alla polizia anche se un detective con un orologio d'oro riuscì ad insabbiare il caso.
Quindici anni dopo Ikuo è diventato un detective molto abile, il quale detiene anche il record di maggiori arresti dell'intero distretto di polizia.
Dall'altra parte invece, Tatsuya è riuscito a scalare la gerarchia dei bassifondi riuscendo ad essere a capo di un'organizzazione criminale.
Il detective Ikuo e il membro della yakuza Tatsuya hanno un obbiettivo comune, ovvero quello di trovare l'uomo con l'orologio d'oro all'interno della polizia, scoprire la verità dietro l'omicido di quella donna così importante per loro ed infine fare in modo che la verità veda la luce. 


[Questo dorama è tra i progetti futuri del BakaGirls Fansub. Vi consiglio di tenere d'occhio il topic sul loro forum e la pagina dei rilasci di DramaItalia per restare sempre aggiornati sul titolo. :)]


VOTO PERSONALE: ★ 1/2


COMMENTONE PREGNO SUL DORAMA:






É difficile rimanere obbiettivi quando una storia prende moltissimo, emoziona e spinge solo a volerne di più, a continuare a leggere, giocare, guardare per scoprire cosa succederà dopo ed è anche vero che, pur rimanendo obbiettivi, essendo noi comunque degli esseri umani che provano emozioni, esseri incapaci di non essere scalfiti minimamente da un sentimento o immuni a qualsiasi forma di visione soggettiva del mondo, c'è sempre quel qualcosa di personale che traspare dalle parole di chi si accinge a raccontare di una storia per far capire cosa ha sentito vedendola con i suoi occhi. Oggi io cercherò di fare questo, di scrivere obbiettivamente quello che mi è piaciuto di questo dorama non dimenticando però anche di trovare un posto per le mie lacrime, la mia curiosità e tutta la vasta gamma di emozioni che ho provato in questi due giorni, con questi dieci episodi.

Io amo le storie incentrate sulla vendetta anche se sono abbastanza inflazionate e spesso banali, con personaggi senza spessore. Permettetemi di dire che non credo sia questo il caso di Ouroboros. C'è la vendetta, il dolore della scoperta, la paura dell'ignoto, il grande quesito su cosa sia giusto e cosa invece sbagliato ed ho comunque trovato una bella storia ad accompagnarla, con personaggi di contorno non particolarmente ispirati ma che sicuramente non mi hanno fatto pesare la visione, anzi.

La trama portante di questo dorama, come ho già detto, è una storia di dolorosa vendetta portata in scena da due ragazzini, ormai adulti, cresciuti per vent'anni con l'unico scopo di vendicare la morte di quell'unica persona che per loro significava tutto e che era ciò che più si avvicinava ad una famiglia per loro e che portava il nome di Yuiko-sensei. I due protagonisti infatti, Tatsuya ed Ikuo, sono cresciuti in un orfanotrofio di nome Mahoroba sotto le amorevoli cure di Yuiko-sensei, una donna che purtroppo è stata assassinata davanti agli occhi di Ikuo da alcuni misteriosi uomini che sono scappati subito dopo. Ikuo è stato l'ultimo a vedere viva la donna ma lo shock è stato tale che non ricorda altro se non dei semplici frammenti, alcuni dettagli che, seppur messi insieme, portano solo a vaghi indizi sui responsabili. Gli stessi però, dopo alcune ricerche, hanno dato i loro frutti, infatti i due scoprono che il detective con un orologio d'oro che all'epoca insabbiò il caso fa parte di un'organizzazione chiamata Kintokei, i cui membri si contraddistinguono proprio per quell'orologio d'oro. Occupano posizioni di prestigio ed alcuni di loro sono addirittura dei poliziotti. Ecco quindi che la vendetta non è più solo un mero strumento per far pagare ai colpevoli la morte di una persona cara architettato da due ragazzini ma diventa qualcosa di più profondo, di più oscuro e di più elaborato, che spinge i due a prendere delle strade completamente differenti l'una dall'altra ma che anelano allo stesso obbiettivo: la verità sull'omicidio di vent'anni prima. Ikuo infatti entra in polizia e diventa un detective molto abile mentre Tatsuya scala pian piano i bassifondi facendo parte della yakuza.

L'uso dei flashback per introdurre allo spettatore il passato dei due protagonisti, utili soprattutto quando Ikuo durante il corso della storia ricordava dei frammenti del suo passato dimenticato, sono stati utili almeno per avere un quadro generale sui due ed hanno aiutato anche a capire cosa ci fosse di così speciale in Yuiko-sensei anche se, procedendo con la storia, sembravano cozzare visibilmente con la realtà dei fatti.



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Ikuo.

Ikuo sembra molto ingenuo e bonario, il classico personaggio mite che credo si possa incontrare dovunque, persino nella propria classe come compagno di scuola o al lavoro come collega. A vederlo sembra una persona semplice con quella sensazione di bambino mai completamente cresciuto che adora fermarsi al ristorante di fiducia ed ordinare un'omelette di riso. É una persona che fa tenerezza appena la si vede, e che fa nascere l'istinto di proteggerlo dai pericoli, soprattutto quando si apprende che di mestiere fa il poliziotto e che quindi affronta ogni giorno cadaveri e situazioni drammatiche. Viene quindi spontaneo pensare che sia riuscito a superare il trauma come quello che ha avuto assistendo ad un omicidio e credo che sia una delle cose più naturali possibili per uno spettatore. Quando però lo stesso ha l'occasione di poter vedere Ikuo anche al di fuori dell'ufficio, e quindi lontano dai colleghi, si scopre un lato più oscuro e malvagio, quello di una persona che è disposta a tutto, anche sacrificare delle vite, pur di raggiungere il suo scopo, che in questo caso è rappresentato dalla vendetta.
Per quasi l'intera durata della storia ho avuto la sensazione che non fosse lui il ragazzino che più desiderava la vendetta ed in un certo senso avevo ragione. É quello che più è rimasto ferito dalle scoperte e dagli avvenimenti, quello che, almeno per quanto ci hanno mostrato, si è trovato davanti alla maggior parte dei dilemmi morali ed alle scelte da compiere, e che alla fine ha tentennato quasi a chiedersi se quello che stava facendo, se quello per cui stava combattendo fosse davvero giusto, se ne valesse veramente la pena.

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Tatsuya.

Tatsuya invece è quasi l'opposto di Ikuo. Già la prima volta che lo si vede si ha la sensazione di avere di fronte tutto fuorché un agnellino sacrificale ma anzi un lupo senza scrupoli che fa bene i suoi conti prima di agire e che ha sempre le idee molto chiare su quali siano i suoi obbiettivi e su come debba portare avanti il tutto.
Con il proseguire della storia si scopre anche la motivazione dietro il profondo desiderio di questo personaggio di compiere la vendetta ed anche perché fosse particolarmente affezionato a Yuiko-sensei e non è solo il rammarico di essere arrivato troppo tardi quella notte, di non aver potuto sentire le ultime parole della donna, no è una cosa molto più intensa e profonda.
Dal mio punto di vista non è un personaggio che è cambiato molto nel corso della storia, anzi è rimasto abbastanza statico nella sua ferrea decisione di portare avanti il piano nonostante fosse venuto a conoscenza di fatti che avrebbero dovuto almeno farlo tentennare un poco. Un piccolo cambiamento l'ho percepito verso la fine, quando ha iniziato a mostrare un po' i suoi sentimenti, ma sempre con un grande limite tecnico, oserei dire. Diciamo che non sono rimasta delusa in quanto non mi aspettavo grandi risvolti psicologici o cambiamenti degni di nota da un personaggio come quello di Tatsuya , quindi credo che questa possa essere definita una motivazione.



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Hibino-san.

Questo è forse il personaggio più degno di nota che non mi ha preso granché. Per l'amor del cielo non è un brutto personaggio ma, se riesco a soprassedere sul fatto che quello di Tatsuya sia stato un po' tagliato con l'accetta e che abbiano preferito dare maggior spazio ad Ikuo come colonna portante in fatto di dilemmi e sentimenti contrastanti nella coppia protagonista, con Hibino-san proprio non sono riuscita a carburare, cosa che non me l'ha resa automaticamente antipatica ma quantopiù apatica verso le vicende che l'hanno direttamente coinvolta. Non l'ho odiata ma sinceramente non sono riuscita ad empatizzare con il suo personaggio e certe scelte che ha compiuto non le ho capite, come ad esempio quelle che potrebbero essere definite 'sentimentali', che ho trovato alquanto confuse e basate perlopiù sull'intuizione dello spettatore che da un effettiva dimostrazione pratica. Anche il suo cambiamento morale, da poliziotta retta e giusta fino al midollo che è entrata in polizia per poter catturare chi prende un sentiero sbagliato pur non perdonando questi ultimi per la loro debolezza nel lasciarsi coinvolgere al lato oscuro del mondo, a donna presumibilmente innamorata e disposta a soprassedere alle scelte morali che lasciano alquanto a desiderare dell'oggetto del suo amore, ripetiamolo, l'ho trovato abbastanza campato per aria. Forse la colpa è da imputare anche a me medesima, una doramista abituata alle manifestazioni talvolta esagerate dei dorama coreani, dove angst e sceneggiate hanno la meglio su sentimenti genuini scoperti in una frazione di secondo e da un attimo fugace come invece potrebbe essere successo in questo caso. Il problema, almeno per quanto mi riguarda, è che quest'attimo di consapevolezza interiore a conti fatti non è pervenuto, cosa che non mi ha fatto ben comprendere da dove fosse sfociata la consapevolezza del voler cambiare il proprio credo per un fattore esterno.



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Yuiko-sensei.

Quello di Yuiko-sensei è un personaggio che si impara a conoscere, e a cui quasi ci si affeziona, grazie ai ricordi dei protagonisti ed ai flashback che compaiono in ogni episodio. Questo è stato a mio avviso un punto a favore della storia in quanto, nonostante i casi che Ikuo e gli altri detective si ritrovavano ad affrontare si concludessero insieme agli episodi, sono serviti a mantenere comunque una certa vivacità narrativa che ha impedito che mi annoiassi davanti ad un caso meno rilevante ed interessante rispetto ad un altro molto più accattivante.
Ritornando a Yuiko-sensei non posso dire di essermi davvero affezionata a lei, non come avrei voluto almeno, in quanto il suo è stato un personaggio alquanto ambiguo, il classico esempio che fa capire quanto ciò che si vede non sempre è ciò che in realtà è. Per dirla in modo molto semplice non è tutto oro ciò che luccica.
Non posso dilungarmi troppo sul suo personaggio perché finirei con svelare i punti forti su cui si basa la storia e che si imparano a conoscere episodio dopo episodio ma c'è da dire che, nonostante questo personaggio sia capace di scatenare una moltitudine di emozioni anche non propriamente positive, riesce comunque a far cambiare, seppur leggermente, l'opinione che lo spettatore può aver maturato nei suoi confronti.

In definitiva questo dorama a me è piaciuto, mi ha appassionata, coinvolta ed emozionata senza far subentrare il fattore noia per la totalità del titolo e questo nel mio caso è un fattore molto importante. Nonostante io mi sia infognata brutalmente con la storia ho cercato di mantenere un minimo di obbiettività quindi non vi dirò che è un capolavoro doramico perché come tutte le cose create dall'uomo ha dei difetti e quindi è perfettibile ma non vi sconsiglierò nemmeno di vederlo perché secondo me vale un po' del vostro tempo. Oggettivamente parlando non so quanto possa essere facile decifrare la trama mistery della storia e non voglio nemmeno cercare di scoprirlo, in quanto io sono una spettatrice che preferisce essere coinvolta da una storia piuttosto che andare alla ricerca di ogni punto debole della stessa.
Il finale potrebbe non piacere ma io credo che sia finito bene, in modo più che adeguato nonostante i toni che ha preso. In questo caso volutamente non voglio dilungarmi oltre, un po' perché finirei nello spoiler ed un po' anche perché è un finale che deve essere elaborato personalmente dallo spettatore che, con le sue emozioni e la sua visione del mondo, può decretare quanto sia stato bello, ingiusto o adeguato come conclusione di una storia. Nella mia visione soggettiva e personale non avrei potuto chiedere finale migliore: coinvolgente, con un senso logico ed emozionante oltre ogni dire.

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