domenica 6 dicembre 2015

[Pensieri fra le pagine: Una favola a Manhattan] « Per una volta nella vita avevo bisogno di sentirmi orgogliosa del mio corpo: del mio grande, abbondante e splendido corpo. Era giunto il momento di essere fiera di come sono: grassa. »

Buona sera!

Lo so, è da un po' che non scrivo ma avevo bisogno di portare un argomento interessante e di dorama decenti non ne ho finiti ma anzi iniziati quindi quale proposta migliore di un nuovo libro da consigliare? Questo titolo credo sia più di un semplice libro da leggere così, quando si vuole una storia leggera per evadere dalla realtà o almeno per me è stato così; credevo di iniziare una rom-com qualsiasi e mi sono ritrovata davanti ad una guida per potersi apprezzare di più. 
Scoprirai presto a cosa mi riferisco!


INFO


Titolo orginale: B as in Beauty
Titolo: Una favola a Manhattan
Autore: Alberto Ferrers
Genere: Commedia, romantico
Pagine: 316
Formato: Copertina rigida
Editore: Baldini & Castoldi
Anno: 2012
Disponibilità (ad oggi): In commercio
 

TRAMA

Bella María Zavala – detta B, perché Bella su di lei sembra un paradosso – vive e lavora a New York. B ha una peculiarità: è ed è sempre stata grassa. Che sia per colpa della baby-sitter che la rimpinzava di zuccheri da piccola, o del metabolismo troppo pigro nonostante diete e palestra, B è armata di curve generose, che la mettono quotidianamente a disagio. Specie a Manhattan, dove la magrezza sembra un obbligo morale. Boicottata da Bonnie – la sua capa tanto inetta quanto stronza – che le nega la promozione a causa di quei chili in più che la renderebbero impresentabile ai clienti, e senza un fidanzato, B decide di reinventarsi. Decisivo l’incontro con Natasha Sokolov che la introdurrà nel circolo per uomini feticisti della ciccia di cui lei è maîtresse. B, grazie a questa esperienza, riuscirà a conquistare sex appeal e autostima proprio in virtù del suo difetto. 


VOTO PERSONALE: ★ 1/2


COMMENTONE PREGNO SUL LIBRO:

Come può un libro così leggero e spensierato fin dalle prime righe della sua sinossi rivelarsi poi così pregno di contenuti e di riflessioni, oltre che fonte di sorrisi e nessun rimorso per il tempo speso nella lettura? É possibilissimo signori miei, infatti se ve ne sto parlando in modo così... entusiasta, passatemi il termine per favore, c'è un motivo di fondo. Ed il fondo in questione è il fatto che quelle piccole riflessioni, presenza costante della narrazione, mi hanno pian piano obbligata a mettere in discussione molte delle mie credenze personali da persona senza un briciolo di qualsivoglia autostima. E lo fa portando in scena come protagonista una donna come me, morbida ed accogliente, di nome Bella e che di mestiere fa la pubblicitaria in una città che la fa sembrare un'aliena, New York. 

Bella non si piace, si sente un pesce fuor d'acqua nel suo ambiente professionale e si fa chiamare B, un giorno scopre perfino di non aver mai ricevuto la meritata promozione poiché l'arpia della sua capa, Bonnie, non vuole promuovere una donna grassa come lei dal momento che poi si dovrebbe presentare ai clienti. Insomma, discriminazione a go go. 
La rivincita sulla capa e su sé stessa arriva durante una dichiarazione dei redditti, quando incontra una donna con pesante accento russo, Madame, che le apre le porte di un mondo sempre ignorato, ovvero quello delle confortatrici professioniste; esse non si prosituiscono ma vengono comunque ricompensate per essere venerate proprio in virtù di quella peculiarità che B. in sé trova ripugnante: la ciccia. Ed è appunto destreggiandosi in questo mondo, conoscendo pian piano i suoi clienti e vedendo che, nonostante abbiano tutti una vita agiata e conti in banca generosi, hanno bisogno di lei per stare bene davvero. 
Ogni volta che B. torna a casa dopo un appuntamento con un cliente pensa allo stesso, alla vita che costui ha e si rende conto pian piano che lei è una persona fortunata a potersi concedere ogni vizio che vuole alla luce del sole senza paura di essere pesantemente giudicata e questo la porta ad iniziare a rinnovare sé stessa, a rendersi conto che per essere accettata e benvoluta dagli altri bisogna prima farlo con sé stessi. Arpie escluse.  
Non si fa quindi più problemi di essere così abbondante ma anzi inizia a cambiare proprio stile, optando per un abbigliamento più colorato e capace di far notare le sue curve, sentendosi più sicura di sé e soprattutto fiera di ciò che è

[PARENTESI SERIETÀ]
A questo punto immagino che qualcuno potrebbe obbiettare che un peso eccessivo alla lunga comporta complicazioni e fin qui vi do ragione. Si sa però che gli eccessi non fanno bene in nessun caso, né troppo né troppo poco, infatti quale mondo migliore per mostrare le due facce della medaglia se non ambientare un libro a NY e facendo entrare in punta di piedi la protagonista nel mondo della moda e delle modelle?
Anch'io sono sovrappeso e mi è stato detto che con il passare degli anni avrei potuto affrontare problematiche anche serie ed io, non apprezzandomi già per i fatti miei, ho deciso di cogliere la palla al balzo e di perdere peso. Adesso però, dopo aver letto questo libro ed essermi immedesimata nelle 'paturnie' della protagonista, ho capito che schifarmi non aiuta a farmi piacere di più agli altri poiché di gente che mi dice che valgo e che non sono proprio un cesso solo per quei chili di troppo già c'è ma ho sempre fatto spallucce, fingendo che fossero esagerati o che mi stessero adulando o ancora che lo dicessero solo perché c'era dell'affetto in quelle parole. Ora inizio a credere che avevano ragione e mi sento più propositiva, ancora più di prima. 

Chiudendo la parentesi serietà direi di proseguire e di entrare in altri meriti della storia, quelli più clichettosi che ci hanno portato ad acquistare e leggere il libro in questione: la storia d'amore e l'ambientazione da commediola.
Ebbene abbiamo entrambe le cose, soprattutto la seconda che grazie al cielo non abbandona mai completamente l'atmosfera pagina dopo pagina. Infatti il pregio più grande di questo romanzo è proprio la capacità di far sorridere riflettendo, motivo per il quale non ci si annoia praticamente mai, complici anche le (dis)avventure con i clienti di B.

Prima di passare alla storia d'amore vorrei spendere due parole sulla componente riflessiva di questa storia: grazie a tutto ciò che la protagonista si ritrova ad affrontare dall'arrivo prorompente di Madame nella sua quotidianità, si riesce ad avere uno scorcio su varie vite come già accennato sopra, e fa in qualche modo riflettere. Fa riflettere perché mostra cose che dovrebbero essere scontate ma che stranamente ormai sembrano quasi perdute. Abbiamo quindi quella sorta di denuncia alla società che impone alle donne normali una certa presenza fisica anche se effettivamente, viene dimostrato anche libro, una persona normale non vuole una donna scheletrica al suo fianco, passando poi rapidamente alla differenza abissale da come il singolo si vede e come questo influenzi anche la percezione globale di chi gli sta intorno, ampiamente dimostrato da avvenimenti come quello in cui B., passando per l'ennesima volta davanti ad un barbone, si aspetta che questi la insulti mentre invece, pur nella sua volgarità, riesce a farle un grande apprezzamento.  
Insomma, se ripenso allo stato d'animo con cui ho iniziato questa esperienza letteraria, - con la voglia di leggerezza del romanzetto rosa ma con quel qualcosa in più che mi facesse maggiormente rispecchiare nella protagonista per somiglianza fisica -, e poi guardo dove questo stesso libro mi ha portato, mi rendo conto che forse dovrebbe essere un titolo da non sottovalutare solo perché racconta la classica storia banalotta dell'amore vero che è sì presente ma è anche maturo ed affronta comunque degli scogli psicologici senza scomodare traumi infantili. [Corea prendi nota per la tua prossima rom-com, grazie.]

La storia d'amore, come credo in tutte le occasioni possibili, deve prendere e piacere. Se la coppia in questione dice meno di zero, così come nei dorama, l'idea di proseguire per vedere questi due innamorarsi e vivere felici inZieme non è d'aiuto ma anzi solo una pesante zavorra che ci trascina giù. 
A me e Splendore è piaciuta con i suoi alti e bassi e devo dire che è stato anche divertente sparare a caso sul primo uomo vagamente interessante che entrava in contatto con la protagonista, infatti ad occhio e croce avevo trovato quattro possibili candidati, alcuni mai davvero entrati in scena. XD  

Insomma, a noi come ho già detto è piaciuto parecchio, e se preso per quello che è, il libro è perfetto per svagarsi con una lettura poco impegnata capace altresì di lasciare qualche piccola riflessione al lettore
La lettura fila via che è un piacere e, se non fosse che noi ce la siamo presa relativamente comoda, probabilmente si riuscirebbe a leggere in meno di due giorni. 

Vivamente consigliato anche a chi, come me, non sconfifera particolarmente le storie zuccherose. Questa volta il diabete infatti ce lo possiamo risparmiare. 

1 commento:

  1. Che bel commento Fiorellino! Come sempre è scritto col cuore, ma contiene anche riflessioni intelligenti e profonde, e mi ha conquistata, metto il libro in lista, lo prenderò quanto prima! *___*

    Anche io sono cicciottella, e la cosa non mi ha mai creato problemi, perchè ho abbastanza autostima da non volermi deprimere, però so bene quanto possa essere falsa e cattiva la società odierna. Certo non intendo diventare obesa (sarebbe un guaio per la salute), sto attenta a non esagerare con le porzioni, ma certo non mi faccio problemi e sbafare una fetta di torta se me la offrono. Qualche chilo in più mi rende morbida, non grassa. ^_^

    E poi diciamocelo, agli uomini le ragazze pelle e ossa non piacciono, si potrebbero rompere al primo abbraccio! ^_-

    Ciccole & Affetto! Val =)

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