venerdì 6 novembre 2015

[Pensieri fra le pagine: Il racconto dell'isola sconosciuta] « Tutte le isole, anche quelle conosciute, sono sconosciute finché non vi si sbarca. »

Ciao tu!

Sì, ho improvvisamente deciso di cambiare il modo di rivolgermi al mio pubblico - quanto fa strano dirlo? - per rendere tutto molto più accogliente e personale, un po' come sedersi al bar e parlare insieme in tranquillità. Vi piace come idea? A me proprio tanto.

Quest'oggi vi parlo di un libbricino di neanche sessanta pagine, letto forse in venti minuti scarsi, che mi ha lasciato un amalgama di emozioni che non riesco bene a comprendere. Se da una parte mi è piaciuta la storia travestita da favola, dall'altra ha fatto sì che rimanessi un po' sopresa e disorientata dalle vicende narrate. Stiamo parlando del Racconto dell'isola misteriosa. Seguitemi e andiamo a scorprirne di più!

INFO 
 
Titolo originale: O Conto da Ilha Desconhecida  
Titolo: Il racconto dell'isola sconosciuta
Autore: José Saramago
Genere: Filosofia, fantasia
Pagine: 43 (illustrato)
Formato: Brossura
Editore: Feltrinelli (collana I narratori)
Anno: 2015
Disponibilità (ad oggi): In commercio


TRAMA

Un uomo ottiene dal re una caravella per partire alla ricerca di un'isola sconosciuta, che ancora non compare sulle carte geografiche. Alla ricerca si unisce la donna delle pulizie del palazzo del re. Una favola d'amore, sospesa tra realtà e sogno. 


VOTO PERSONALE:


COMMENTONE PREGNO SUL LIBRO:

Premettendo che questa è la prima opera di Saramago che leggo, devo dire che non so bene se avrò voglia di approfondire la conoscenza di questo autore o meno. Penso che propenderò per il sì ma questo è tutto da vedere.

Un grande difetto che vorrei subito portare all'attenzione di coloro che stanno leggendo queste parole è assolutamente la brevità a dir poco atroce del racconto. Tristemente - e forse anche ironicamente - appena il lettore riesce a districarsi tra i vari nodi della trama e a capire qualcosa, quando ormai è talmente incuriosito dalla missione del suo protagonista senza nome, quando finalmente trova un senso e una netta distinzione tra ciò che è reale e ciò che invece è un parto della fantasia, il sipario cala, lasciandolo interdetto, in affanno e bisognoso di ossigeno, desidoroso di sapere quale sarà la conclusione certa della storia a cui si è appena avvicinato e che già deve tristemente lasciare. 

La storia di questo racconto fugace quanto un sorriso inaspettato o di un respiro è davvero semplice e delicata, capace però di instillare nel lettore una curiosità ben più grande e vasta della storia stessa, è quella di un uomo che, figlio di un'epoca in cui la stabilità e le certezze hanno sopraffatto con ogni mezzo l'ignoto e la curiosità figlia dell'umanità fin dall'alba dei tempi, chiede udienza al re per chiedergli una barca cosicché lui possa andare alla ricerca dell'isola sconosciuta. Il sovrano, la servitù presente ed anche gli altri popolani recatisi a palazzo per poter chiedere al reggente un'udienza rimangono stupiti davanti ad una richiesta così folle e sciocca poiché non esistono più isole sconosciute a questo mondo. Fortunatamente però l'insistenza dell'uomo fa capitolare il re, il quale decide di affidargli una caravella per la sua folle impresa marittima. 
Il protagonista è armato però solo delle sue convinzioni poiché non possiede capacità marittime per potersi destreggiare in tranquillità tra le onde increspate dell'oceano, né tantomeno ha i braccianti necessari a governare in piena autonomia l'imbarcazione. Probabilmente non possiede nemmeno il capitale necessario per finanziare la sua stessa impresa ma questa è una cosa che il lettore ignorerà in eterno. 
In una situazione piuttosto difficoltosa come quella in cui si ritrova il protagonista del racconto però ecco arrivare una flebile luce che porta speranza, ovvero una compagnia quantomai inaspettata: la donna delle pulizie di palazzo decide di seguire la sua vera vocazione, quella del pulire barche, ed eccola quindi che, ignorante com'è in materia marittima, decide di seguire il grande sognatore nella sua impresa, alla ricerca di un'isola non ancora immortalata dalle cartine geografiche. 

La storia più che voler raccontare del viaggio di un uomo alla ricerca di un'isola sconosciuta rappresenta un viaggio introspettivo alla ricerca di sé stessi, lo si capisce già leggendo anche se poi effettivamente ci viene proprio lanciato in faccia con frasi come questa

« Il filosofo del re, quando non aveva niente da fare, veniva a sedersi accanto a me, mi guardava rammendare le calze dei paggi, e a volte si metteva a ragionare, diceva che ogni uomo è un'isola, ma io, siccome la cosa non mi riguardava visto che sono una donna, non gli davo importanza, voi che ne pensate, Che bisogna allontanarsi dall'isola per vedere l'isola, e che non ci vediamo se non ci allontaniamo da noi, Se non ci allontaniamo da noi stessi, intendete dire, Non è la medesima cosa. »

Insomma, un racconto brevissimo ma comunque intenso e, anche se ammetto che non so bene nemmeno io perché mi piaccia pur lasciandomi la sensazione opposta, credo che sia una bella lettura da fare, complice anche la brevità. E, sempre parlando di brevità, credo che il prezzo non sia poi il massimo della vita considerando questo 'piccolo' particolare.

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