martedì 24 marzo 2015

[Opinioni film: Psychometry] « Questa è una mano... che salva delle vite. »

Buona sera! Da quanto tempo non passavo più per questi lidi anche solo per fare un post con un commento molto poco serio già pubblicato su un forum? Quasi un mese stando alla data dell'ultimo post. Ebbene stasera vi porto un commento in esclusiva - emozionatevi :sese: - che scriverò proprio adesso, alle otto di sera passate e con la panza piena; in parole povere sarà una cosa abominevole scritta da una mente stanca che dovrebbe invece optare per un bel gameplay della seconda stagione videoludica di The Walking Dead

INFO
 
Titolo: 사이코메트리 / Saikometeuri
Conosciuto come: Psychometry / The Gifted Hands
Genere: Mistero, thriller
Regia: Kwon Ho Yeong
Sceneggiatura: Lee Yeong Jong, Han Jun Hee
Durata: 108 min.
Anno: 2013
Nazionalità: Corea del Sud



TRAMA

Yang Chun Dong è un detective che, mentre si sta occupando del caso del possibile rapimento di una bambina, vede un murale raffigurante la scena di quel crimine. Lì per lì non dà troppo peso alla cosa e prosegue per la sua strada, almeno fino a quando scopre che il disegno si è tramutato in realtà. Da quel momento quindi inizia a fare delle ricerche sull'artista che lo ha raffigurato, un ragazzo di nome Kim Jun, per fargli delle domande in proposito. Una volta catturato però viene a conoscenza di un fatto riguardante il ragazzo: costui infatti possiede il dono della psicometria, ovvero la capacità di vedere eventi passati grazie al tocco della mano. 
Il detective si farà quindi aiutare dal giovane per risolvere il caso ed acciuffare il vero colpevole. 

[Questo film è stato tradotto in lingua italiana dal DAFansub. Rimando gli interessati alla pagina sul loro blog.

VOTO PERSONALE:


COMMENTONE PREGNO SUL FILM:



Sinceramente avevo letto dei commenti non troppo positivi sul film ma la trama mi ispirava e comunque volevo farmi un'opinione personale visto che dalla mia c'era non poco interesse nei confronti del titolo. Dopo eoni finalmente ho trovato la voglia ed il coraggio di vedere questo film e devo dire che credevo quasi di aver sconfitto per una volta la Sindrome Q, quella sindrome che porta il mio nome e che consiste nel far provare un'apatia ed uno scazzo indescrivibili davanti a film di matrice asiatica. Insomma, io dopo un'ora che guardavo la barra dello scorrimento e continuavo a notare che non mi annoiavo, mi sono sentita davvero felice perché ultimamente sembra che io riesca anche a vedere film che mi piacciono e mi coinvolgono dall'inizio alla fine e non solo roba che parte lenta e poi non mi dispiace o cose che proprio mi fanno schifo dall'inizio alla fine. Ecco, Psychometry o The Gifted Hands, vedete voi - alla fine è riuscito comunque a deludermi. E adesso vi spiego anche perché.




Iniziamo dicendo che dopo i primi minuti del film ho visto un coglione, che per comodità mia chiameremo Svegliomix, e mi sono chiesta se veramente quello lì era il protagonista e già mi cadevano le ovaie al sol pensiero ma dopo una decina di minuti inspiegabilmente si è risvegliato e mi è parso quasi intelligente. Svegliomix all'inizio sembra uno che sta per diventare impiegato del mese per aver venduto più articoli dei suoi colleghi, salvo poi scoprire che in realtà è un poliziotto che non ci sta dentro con lo stipendio da fame e quindi si cerca lavori alternativi per portare a casa la pagnotta per il prosciutto. [cit. Splendore] 
Dicevamo che è un poliziotto e che si occupa principalmente di casi di rampimento o comunque di scomparse di minori in quanto, momento traGGedia coreana, il fratellino quando erano piccoli scomparve ed in seguito venne ritrovato privo di vita. É quindi il poliziotto integerrimo da copione storico che abbiamo imparato a conoscere, amare e forse anche a disprezzare fin da quando eravamo abbastanza grandi per vedere un telefilm poliziesco che viene deriso dai suoi colleghi quando etichetta come rapimento il caso di una bambina scomparsa da meno di ventiquattr'ore e che poi si rivela invece la pista giusta, quando però ormai è troppo tardi. Ma per capire bene ciò di cui parlaremo a breve è meglio fare un piccolo balzo nel passato.
Qualche giorno prima Yang Chun Dong - per gli amici Svegliomix - aveva avuto il bisogno impellente di pisciare su di un murale di un tizio strano e taciturno, da cui poi era uscita un'ironica discussione sulla legalità dell'imbrattare i muri con l'ausilio di bombolette spray e di fluidi corporei ma lì per lì il nostro detective non aveva dato troppo peso a ciò che raffigurava il murale, ovvero il luogo in cui sarebbe stato ritrovato il cadavere della bambina scomparsa. Siccome Svegliomix è un po' più sveglio di quanto non credessi all'inizio dopo poco aver visto la scena del crimine si ricorda ed allora partono così le folli ricerche di quello che lui crede sia l'assassino. Effettivamente non lo si può biasimare se per esigenze di copione abbia creduto che il ragazzo del murale era anche l'assassino; dopotutto chi meglio del colpevole può impreziosire un'immagine con i dettagli più insignificanti?
A questo punto facciamo un salto temporale strategico in cui veniamo a conoscenza del fatto che il giovane del murale, tale Kim Jun, ha il dono della psicometria, che se ben ricordo consiste nel vedere eventi passati e futuri grazie all'interazione con un oggetto. Avete presente quei sensitivi che toccano la maglia dei ragazzi scomparsi nei telefilm e hanno delle visioni? Ecco una cosa di questo tipo. 
Ecco, parliamo un attimo di Kim Jun.


Diciamocelo apertamente: se dovessi fare la doramista profonda vi direi che questo ragazzo non si poteva guardare conciato così ma c'è anche da dire che è un tormentato con un peso troppo grande sulle spalle che fa l'eremita perché lui c'ha la mano che uccide la gente quindi che non fosse proprio fregno da saltargli addosso alla prima inquadratura ci stava tutta. Dopo quelle tre/quattromila volte che lo vedrete cunscià inscì (= conciato così) vedrete che ci farete l'abitudine. :sese: :sese:
La sua è una storia tristA e traGGica che in buona parte è dovuta al suo potere, cosa che lo ha spinto ad allontanarsi da tutto e da tutti e a chiamare piccioni fischiando. E poi io dico che la mia vita è una delle cose meno eccitanti di questo mondo. Adesso so che c'è chi sta peggio di me. :sese: :roftl: :patpat: 



Fino a questo punto però la storia mi piaceva e, seppur avessi capito pure io che non stavo davanti ad un thriller con i controglioni, riuscivo anche a guardarlo con un po' di partecipazione e voglia di proseguire nell'avventura, almeno fino a quando, a circa mezz'ora dalla fine, il titolo ha preso quella che io definisco la piega traGGica coreana per eccellenza dove sinceramente mi è scaduto un po' il tutto, in quanto sono riusciti a fare il piagnisteo fine a sé stesso e che francamente non mi ha fatto maggiormente empatizzare con il personaggio di Kim Jun, anzi mi ha lasciata solo indifferente e con le ovaie per terra. Fosse solo questo il problema non starei nemmeno a parlarvene. Una delle delusioni più grandi sinceramente è stato il cattivo di turno, spesso con un foglio di carta e con nulla da aggiungere alla narrazione della storia, il classico cattivo che viene messo dentro una storia in mancanza dell'ispirazione per farne uno vero e con qualche sfaccettatura. 

Francamente il film non mi è dispiaciuto e non sento nemmeno di aver buttato un'ora e quarantotto della mia vita nel cesso ma non credo che lo consiglierei con troppa foga, della serie Guardatelo se siete a corto di titoli interessanti e volete farla finita in due ore scarse.  
La trama sulla carta sembrava molto più avvincente ed interessante di quanto poi in realtà è stata messa in pratica, il fatto della psicometria mi è sembrato troppo marginale per un film in cui comunque la storia poggia abbastanza solidamente sul fattore 'potere speciale per aiutare il poliziotto a fare giustizia' e francamente l'unico personaggio che non mi è sembrato piatto anche per merito dell'attore è stato quello del detective Yang. Kim Jun sarebbe stato il classico personaggio che avrei amato a prescindere ma sinceramente non è che mi sia sembrato tutto 'sto gran personaggione però abbiamo appurato già da tempo che questo film lascia davvero poco dietro di sé e volendo anche durante la visione: la trama è quella che è, i personaggi non sono da meno, la suspense non si sa nemmeno dove sta di casa ed in un certo senso molte cose sono prevedibili per un film del genere quindi insomma, va visto per quello che è, ovvero un film da vedere senza troppe pretese e con un po' di fede doramica vicino, magari di fianco ai pop corn se siete i tipi che devono sbafarsi qualcosa durante la visione. 

Ecco, una cosa che mi è piaciuta è stato il rapporto instauratosi fra i due protagonisti, che in un certo senso sembravano davvero fratelli. Peccato che anche in questo caso lo si evinca da pochi e semplici fotogrammi verso la fine della pellicola e da alcuni indizi sparsi che fanno intuire lo spettatore che ci sia qualcosa di più profondo dietro quello che viene mostrato sullo schermo ma come sempre, sprecarsi evidentemente non era nelle priorità di chi ha scritto questa storia.  

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