Chiedo venia per la latitanza ma ci sono state un po' di cose in ballo e quindi non ho avuto l'opportunità di scrivere in questo angolo di mondo. Mi farò perdonare con qualche novità però. :)
Questo è uno di quegli esperimenti che ogni tanto saltano fuori sul blog.
Avendo
ricominciato ad approcciarmi al mondo dell'intrattenimento asiatico
proprio grazie agli anime, ho pensato che di quando in quando avrei
potuto proporre qualche riflessione in puro stile PQ anche riguardo a
questo mio altro interesse. Ma direi di cominciare e di introdurre il
titolo di cui ti voglio parlare, ovvero Kiznaiver.
INFO
Titolo: キズナイーバー / Kizunaiibaa
Conosciuto come: Kiznaiver
Genere: Fantascienza, scolastico, azione
Episodi: 12
Studio: Trigger
In onda: dal 09 aprile al 25 giugno 2016
TRAMA
La storia si svolge in quel di Sugomori - una città dalle tinte futuristiche costruita sulle basi di una terra in passato prospera -, in cui vive un liceale, Agata Katsushira, incapace di provare alcun tipo di dolore fisico.
Un giorno poco prima delle vacanze estive, Katsuhira viene a contatto con una ragazza di nome Sonozaki Norico, la quale lo ha scelto per prendere parte ad un esperimento di gruppo in cui i suoi componenti condivideranno il proprio dolore, diventando così quelli che vengono chiamati 'Kiznaiver'.
Scoprirà in seguito che alcuni dei suoi compagni di classe sono stati scelti per il medesimo esperimento ma sono tutti ragazzi che non si sarebbero mai rivolti la parola l'un l'altro, vista la abissale differenza tra loro.
COMMENTONE PREGNO SULL'ANIME:
Kiznaiver
mescola sapientemente molti ingredienti riuscendo a togliere dal
fuoco un piatto di tutto rispetto. Si delinea così un mondo dalle
tinte fantascientifiche in cui viene proposta però un'ambientazione
non troppo futuristica, in una città dove si tiene luogo un esperimento
particolarmente interessante ed al tempo stesso assurdo, ovvero
quello di prendere a campione delle persone e di sottoporle ad un
intervento chirurgico che farà in modo che queste ultime condividano il dolore
provato. Il fine ultimo di questo esperimento altri non è se una
sempreverde utopia in cui le persone riescono a comprendersi anziché
disprezzarsi a vicenda, e lo fa portando in scena sette liceali
della stessa classe che in un contesto normale non si sarebbero mai
rivolti la parola; abbiamo quindi un ragazzo insensibile al dolore
ed indifferente alle emozioni altrui, una ragazza che vuole solo
stargli accanto e vederlo sorridere, un teppistello da cui stare alla
larga, una giovane fuori dagli schemi, un ragazzo piuttosto popolare,
una ragazza che sta sempre sulle sue e porta un grande peso nel
cuore, ed infine uno dei miei personaggi preferiti, un tipo quantomai
misterioso che non comparirà immediatamente assieme agli altri ma si
farà quasi 'desiderare', riuscendo comunque a non deludere le
aspettative.
I
sette ragazzi non hanno motivo di stare insieme, pensano sia tutta
una farsa, ma ben presto sono costretti a ricredersi e a
doversi rimboccare le maniche per rimanere uniti fino alla fine
dell'estate, la data ultima in cui l'esperimento che coinvolge questo
Kizna System finirà per loro. Ovviamente non tutto va per il
verso giusto, infatti i giovani dovranno anche superare molte
missioni e difficoltà, ignorando però il fatto che tutto questo li
sta portando ad avvicinarsi gli uni agli altri sempre più, in modo
del tutto inaspettato.
Questo
è solo un assaggio della trama, che non sto qui a spoilerare poiché
la ritengo davvero interessante e tutta da scoprire, la quale
comunque riesce a tenere incollato lo spettatore allo schermo. Certo,
ammetto che magari i primi due episodi non diranno granché a
qualcuno ma se si ha la pazienza di proseguire e di lasciarsi
coinvolgere, non si rimarrà affatto delusi.
Parlando
di delusioni invece devo dire che sono felicissima di aver scritto
questo commento abbozzato il giorno successivo alla mia visione
dell'episodio finale, poiché ieri sera sono rimasta tutto il tempo
con l'amaro in bocca senza un motivo apparente. Mi spiego meglio.
Fondamentalmente ho apprezzato assai questo anime e la sua
conclusione, ma ieri avevo questa sensazione di incompiuto, come se
mancasse qualcosa, e adesso credo di aver tratto le mie conclusioni
in merito; effettivamente qualcosa manca ma non è nulla di
imputabile alla storia in sé, quanto più a me come persona. Infatti
manca il fatto che è già finito, che questi dodici episodi sono
scivolati come una goccia d'acqua su di una foglia. Mi sembrano
passati solo pochi istanti ed invece è quasi passata una settimana
da che ho iniziato questa avventura.
Tralasciando
un attimo il discorso morale dietro alla storia del Kizna System,
vorrei soffermarmi un attimo su alcuni spunti di riflessione che
si trovano nel corso della storia, primo fra tutti forse il
concetto stesso di dolore e di sentimenti. Potranno anche
sembrare due entità distinte ma, almeno dal mio punto di vista,
diventa difficile poterli separare, poiché stiamo parlando di cose
che comunque provano esseri viventi, nel bene o nel male.
L'utopia
su cui poggia le basi questa storia sa di già visto lontano
mezzo chilometro, che ve lo dico a fare, ma il concetto stesso
scevro di pensieri ed ideali umani è molto più affascinante e
profondo di quanto si possa pensare: il dolore è vita. Se non
provassimo dolore non sapremmo nemmeno a cosa stare attenti e non
riusciremmo a rialzarci con una cicatrice in più, sia essa morale o
fisica, riscoprendoci un filo più forti rispetto a prima, pronti di
nuovo a batterci, non trovate? E i sentimenti poggiano sulle
stesse basi: senza di essi non saremmo che dei gusci vuoti,
incapaci di concepire dei pensieri reali, umani – e non razionali,
badate bene; perciò Kiznaiver secondo me vale, è un
prodotto che sa dare al suo pubblico quella dose di mistero per
rendere la storia appetibile, ma sa anche dare molto di più a coloro
che sono capaci di ascoltare con le orecchie ben aperte e con gli
occhi arguti in cerca di significati nascosti tra le righe.
Perciò
anche se all'inizio può sembrare una storia banale con meccanismi
riproposti già centinaia di volte, quella di Kiznaiver
è una storia che dona tanto a chi è capace di andare oltre la
semplice apparenza, alle cosiddette prime impressioni, donando
tutta sé stessa solo gradualmente e con il tempo. È una di
quelle storie che non si apprezzano se si ha la fretta di voler
sapere tutto subito, anzi, credo che uno dei suoi punti forti sia
proprio questo voler quasi temporeggiare, lasciando lo spettatore
vagare nell'ombra della sua ignoranza per molteplici episodi, che
servono solo a preparare il terreno per ciò che verrà.
Mentirei
se dicessi che Kiznaiver è una storia per tutti, poiché di
fatto non è così. Si deve apprezzare il genere, si deve essere
in grado di abbandonare almeno momentaneamente le proprie perplessità
riguardanti questa componente forse fin troppo fantascientifica per
alcuni, ma se si riesce a superare tutto questo e non ci si
lascia ingannare dai primi episodi magari sottotono rispetto al resto
della storia, ci si ritrova davanti un prodotto di tutto rispetto
che va ben oltre il semplice intrattenimento televisivo.
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