venerdì 29 luglio 2016

[Quattro chiacchere su.... Firewatch] « Sono venuto fin qui per una boccata d'aria fresca e per un po' di avventura. »

Buon pomeriggio tu!

Sì, improvvisamente ho deciso di cambiare font perché... perché sì, ecco. xD
Ma non voglio parlare del font, bensì riprendere la rubrichetta che avevo aperto ormai un anno fa, quella dedicata ai videogiochi e a cui tengo particolarmente. Oggi vi voglio parlare di un gioco molto minimale nella trama orizzontale ed in tanti altri particolari che però sa dare più di quanto potreste immaginare, ovvero Firewatch.

INFO

Titolo: Firewatch
Genere: Avventura, mistero
PEGI (fascia d'età): 16
Data di pubblicazione: 9 febbraio 2016
Per saperne di più: Firewatch Wiki
Note: Da giocare. A prescindere dalla mancata localizzazione in italiano.

TRAMA

È l’anno 1989. Sei un uomo chiamato Henry che ha abbandonato una vita incasinata per lavorare come guardaboschi nel selvaggio Wyoming.

Arroccato sulla vetta di una montagna, hai l’incarico di avvistare il fumo e proteggere la natura selvaggia. È un’estate particolarmente calda e secca, che mantiene tutti in allerta. Il tuo supervisore, una donna chiamata Delilah, è sempre disponibile attraverso una radio portatile: rappresenta il tuo unico contatto con il mondo che ti sei lasciato alle spalle.

Ma quando un qualcosa di strano ti trascina fuori dalla torre di avvistamento e dentro quel mondo, ti troverai ad esplorare il selvaggio e sconosciuto ambiente circostante, dovendo affrontare quesiti e fare scelte che potrebbero costruire o distruggere l’unica relazione significativa che ti è rimasta.
 


VOTO PERSONALE:

COMMENTONE PREGNO SUL VIDEOGIOCO:

Sottofondo consigliato:
[Firewatch OST - Prologue]




Firewatch è uno di quei titoli che non possono piacere a tutti e non credo che nemmeno lo pretenda, di piacere al grande pubblico. Perché dico questo? Semplice. Se da molti viene definito un simulatore di camminata solo perché molto intimista e lineare, forse qualche domanda ce la si può porre. Ma non voglio fare polemiche inutili, perciò lasciamo perdere.



Firewatch è un titolo che riesce a catturare il cuore ed i sentimenti del giocatore in una maniera molto delicata e quasi invisibile, proponendo sullo schermo una storia strana nella sua normalità, come quella di Henry, un uomo distrutto dagli avvenimenti della sua vita che si vede costretto ad allontanarsi dal mondo che conosce per rifugiarsi nella monotonia silenziosa del mestiere di guardaboschi, durante un 1989 piuttosto caldo, il quale comporta lo scatenarsi di numerosi incendi. 
L'unico contatto di Henry con il mondo esterno, chiuso al di fuori della porta della sua torre, avviene tramite radio. Dall'altra parte c'è una voce femminile che dice di chiamarsi Delilah, il suo supervisore per l'estate da guardaboschi. 
I due parlano, del più e del meno, di lavoro, di loro stessi, delle loro insicurezze.... molte di queste azioni avvengono grazie anche all'intervento del giocatore, il quale dovrà decidere cosa dire entro un determinato limite di tempo, cosa che rende più verosimile una conversazione. 
L'estate sembra comunque proseguire lenta e placida, senza grossi avvenimenti, almeno fino a quando un mistero che riguarda Henry e coinvolgerà ben presto anche Delilah, si intrufola nelle loro vite, insinuando e dipingendo una situazione allarmante.

Sul personaggio di Henry, così come su quello di Delilah, ci si possono spendere poche parole senza entrare nel merito dello spoiler, che vorrei comunque evitarvi per non togliere il gusto della sorpresa oltre che per fare un po' di suspance
Nella mia partita ho cercato di dipingere, davanti alle scelte che ritenevo più importanti, un personaggio dalla fragilità mai celata appieno, il ritratto di un uomo che si rende conto di aver perso tutto e di non aver fatto niente per poterlo evitare e secondo me questa cosa ha dato quella marcia in più al titolo, la quale ha aiutato a farmelo piacere di più. 
Delilah invece, è una donna che ormai è assuefatta all'alcool e a quel lavoro, svolto ormai da tanti anni e che non sembra riservarle più grandi sorprese. 
Su Delilah si sa ancora meno che su Henry, perciò da questo momento in poi mi prenderò un piccolo spazio per fare delle riflessioni personali, probabilmente finendo nello spoiler. Siccome non so se chi sta leggendo è un giocatore o meno, proseguite consciamente nella lettura del paragrafo.
Per un attimo ho pensato che Delilah fosse solo una voce dall'altra parte del ricevitore, non una persona a tutti gli effetti. per quanto ne so potrebbe essere l'angelo custode di Henry, venuto in suo soccorso a dargli un buon consiglio per rimettersi in carreggiata e prendere la decisione migliore, o forse più semplicemente è una donna come tante, con il suo bagaglio e le sue cicatrici, la quale ha solo una buona parola da offrire a chi sta in una situazione peggiore della sua. 



Fatto sta però che il rapporto che si instaura tra i due, per quanto platonico dal momento che i due protagonisti mai si incontreranno faccia a faccia, è qualcosa che trascende il canone tipico dell'amicizia, ma non è nemmeno abbastanza profondo da essere amore. È quel sentimento indefinito che non so bene nemmeno io come spiegare, se non che queste sono le sensazioni che mi hanno fatto provare con le loro conversazioni, le loro lacrime e le loro risate. 
Non ho la minima idea se quello che sto dicendo abbia un minimo di senso ma spero che riusciate comunque a capirmi e a seguirmi. 

Sta di fatto che la storia è troppo bella nella sua linearità per essere squartata e messa su un piatto così, senza nessuno sforzo di immaginazione o di immedesimazione; perché proprio di questo si tratta: per capire davvero le emozioni del protagonista, riuscire a vedere attraverso i suoi occhi, bisogna essere disposti ad aprirsi con lui, a lasciare che la sua essenza pervada voi stessi: allora, e solo allora, potrete dire di aver davvero giocato a Firewatch



Il paesaggio sconfinato, gli scorci meravigliosi e l'ambientazione a dir poco suggestiva, aiutano molto ad immergersi e le poche ma azzeccate tracce della colonna sonora, riescono ad enfatizzare in modo molto poetico le situazioni che più lo richiedono, prima fra tutte quello che definisco il prologo, dove il giocatore deve compiere delle scelte riguardanti la vita di Henry, prima di decidere di diventare un guardaboschi per l'estate. 
Volendo ci si potrebbe perdere un sacco di tempo per esplorare tutta la mappa e fare screenshot (immagino sarà dura per me scegliere le immagini più poetiche e suggestive per questo post), anche se per screenshottare a manetta basta anche solo seguire la storia



Firewatch non dura millemila ore e questo per molti sarà un difetto. Dal canto mio posso dire che, per quanto mi sia piaciuto, non vorrei mai che uscisse un seguito o che pasticciassero una così bella storia con contenuti aggiuntivi inutili ed anzi dannosi. 
Non so bene quanto possa durare ma io ci ho messo un paio di pomeriggi a finirlo, perciò non penso che si parli di più di quattro ore ma forse per titoli di questo tipo è un pregio, anche se ammetto che forse il prezzo rimane un po' altino (19,99€, io l'ho comprato scontato di cinque euro con i saldi)   per una storia così breve. Nel complesso però possiamo benissimo dire che si spendono molti più soldi per titoli scadenti, perciò forse una volta ogni tanto mettere mano al portafogli per un titolo valido - non decente, VALIDO -, non equivale a commettere peccato. 
Un altro punto a suo sfavore è indubbiamente il fatto che non esista una traduzione ufficiale del titolo, tranne forse su PC, cosa che comporta una buona padronanza della lingua inglese per poter giocare. Fortunatamente io sono riuscita a seguire e a compiere delle scelte comprendendo il 99 % dei dialoghi ma chissà, forse un giorno ci sarà anche la traduzione.   



Questo titolo è uno dei migliori che ho giocato, lo consiglio praticamente a chiunque, anche a chi di giochi non ne sa niente e non ha mai pensato di provarci, a giocare, perché è un titolo che fa davvero la differenza. 
Le ambientazioni suggestive del parco naturale, il silenzio immersivo e talvolta fin troppo opprimente, rotto solo da alcuni suoni provenienti dalle creature della foresta, la visuale in prima persona che rende tutto più nostro, come se a camminare lì nell'estate dell'89 ci fossimo davvero noi... be', che ve lo dico a fare, è una sensazione impagabile, che nemmeno il miglior gameplay del mondo potrebbe riuscire a trasmettervi. Provare per credere.
  

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